Partita IVA all’inizio: serve o no? Quanto è davvero rimandabile?
Thread poster: Emanuele Vacca
Emanuele Vacca
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Sep 22, 2020

Ciao a tutti! Premetto che se scrivo questo post non è per avere una risposta sul piano strettamente giuridico; per quello basta una ricerca su Google e la situazione è abbastanza chiara: entro i 5000 euro annui di fatturato e nella misura in cui le prestazioni sono realmente "occasionali" è teoricamente possibile svolgere traduzioni senza partita IVA. Posto però che, se tutto andrà bene, nel giro di qualche mese i miei lavori di traduzione potrebbero divenire tutt'altro che occasionali e c... See more
Ciao a tutti! Premetto che se scrivo questo post non è per avere una risposta sul piano strettamente giuridico; per quello basta una ricerca su Google e la situazione è abbastanza chiara: entro i 5000 euro annui di fatturato e nella misura in cui le prestazioni sono realmente "occasionali" è teoricamente possibile svolgere traduzioni senza partita IVA. Posto però che, se tutto andrà bene, nel giro di qualche mese i miei lavori di traduzione potrebbero divenire tutt'altro che occasionali e che potrei dunque superare la soglia dei 5000 euro piuttosto in fretta (e che mentre scrivo scopro di essere molto più scaramantico di quanto immaginassi), mi chiedo: quanto è davvero rimandabile l'apertura della partita IVA? Aprirla fin dall'inizio può apportare qualche vantaggio? Intuitivamente direi che un'agenzia o un cliente diretto possano essere più inclini ad affidare incarichi a traduttori titolari di partita IVA, 1) perché in fondo non averla equivale ad affermare che si traduce solo occasionalmente, e 2) perché in questo modo non devono farsi carico degli oneri burocratici o di altro tipo legati al versamento della ritenuta d'acconto.
Allo stesso tempo, tuttavia, aprire la partita IVA non è di certo come bere un bicchier d'acqua, sia a livello burocratico che economico. Prima di decidere se avviare la procedura già da ora oppure rimandare la cosa di qualche settimana o mese vorrei quindi ricevere un parere da qualcuno più esperto di me.
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere.
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Chiara Santoriello
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Partita IVA Sep 23, 2020

Alcune agenzie lavorano solo con professionisti che hanno la partita IVA. Se la apri come traduttore freelance e non come impresa la ritenuta d'acconto deve essere addebitata al cliente.

Quando ho iniziato questo lavoro a tempo pieno molti anni fa, lavoravo regolarmente per un'agenzia che mi ha imposto di aprire la partita IVA.

L'apertura della partita IVA non è in ogni caso una procedura complessa e credo che sia gratuita. La tenuta della contabilità è più complica
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Alcune agenzie lavorano solo con professionisti che hanno la partita IVA. Se la apri come traduttore freelance e non come impresa la ritenuta d'acconto deve essere addebitata al cliente.

Quando ho iniziato questo lavoro a tempo pieno molti anni fa, lavoravo regolarmente per un'agenzia che mi ha imposto di aprire la partita IVA.

L'apertura della partita IVA non è in ogni caso una procedura complessa e credo che sia gratuita. La tenuta della contabilità è più complicata. Meglio affidarsi sempre a un commercialista anche per l'apertura della posizione INPS, vidimazione e tenuta dei registri e quant'altro. Un bravo commercialista ti farà un preventivo per l'apertura della partita IVA e la tenuta della contabilità.

Ti consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgerti a un commercialista anche solo per una valutazione.




Emanuele Vacca wrote:

Ciao a tutti! Premetto che se scrivo questo post non è per avere una risposta sul piano strettamente giuridico; per quello basta una ricerca su Google e la situazione è abbastanza chiara: entro i 5000 euro annui di fatturato e nella misura in cui le prestazioni sono realmente "occasionali" è teoricamente possibile svolgere traduzioni senza partita IVA. Posto però che, se tutto andrà bene, nel giro di qualche mese i miei lavori di traduzione potrebbero divenire tutt'altro che occasionali e che potrei dunque superare la soglia dei 5000 euro piuttosto in fretta (e che mentre scrivo scopro di essere molto più scaramantico di quanto immaginassi), mi chiedo: quanto è davvero rimandabile l'apertura della partita IVA? Aprirla fin dall'inizio può apportare qualche vantaggio? Intuitivamente direi che un'agenzia o un cliente diretto possano essere più inclini ad affidare incarichi a traduttori titolari di partita IVA, 1) perché in fondo non averla equivale ad affermare che si traduce solo occasionalmente, e 2) perché in questo modo non devono farsi carico degli oneri burocratici o di altro tipo legati al versamento della ritenuta d'acconto.
Allo stesso tempo, tuttavia, aprire la partita IVA non è di certo come bere un bicchier d'acqua, sia a livello burocratico che economico. Prima di decidere se avviare la procedura già da ora oppure rimandare la cosa di qualche settimana o mese vorrei quindi ricevere un parere da qualcuno più esperto di me.
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere.
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Emanuele Vacca
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Emanuele Vacca
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Grazie Sep 23, 2020

Chiara Santoriello wrote:
Alcune agenzie lavorano solo con professionisti che hanno la partita IVA.

È proprio ciò che volevo sapere; grazie!

Chiara Santoriello wrote:
Ti consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgerti a un commercialista anche solo per una valutazione.

Lo farò senz'altro. Grazie per i preziosi consigli.


Chiara Santoriello
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